Traina col vivo
Tecnica utilizzata a mezz'acqua per tonni, ricciole, leccie e serra o a stretto contatto con il fondo per insidiare dentici e cernie
La traina col vivo è sicuramente la tecnica più affascinante ma allo
stesso tempo più difficile per insidiare i nostri pesci. E' l'unica
tecnica da utilizzare per poter pescare alcuni tipi di pesci. Pesca
molto tecnica che richiede esperienza, esperienza, esperienza e
tantissima pazienza!
La pesca a traina col vivo inizia con il reperimento dell'esca viva, spesso all'alba nelle prime ore di luce o addirittura con il buio. Le esche si variano a seconda del pesce che si vuole insidiare e dal periodo in cui si pesca. Il re delle esce per me è il calamaro. Seguono seppie, sugarelli e aguglie, ma vanno benissimo anche sgombri o alacce.

ATTREZZATURE
CANNE E MULINELLI
Se il nostro target sono dentici, le canne da
utilizzare andranno dalle 8lb alle 12lb, mentre se puntiamo a leccie e ricciole sarebbe meglio utilizzare delle 12lb o 12/20lb anellate. I mulinelli
da utilizzare saranno a bobina rotante con un drag di almeno 8/10kg. E'
importante utilizzare trecciati in bobina per poter utilizzare mulinelli
piccoli e leggeri ed impiegare piombi più piccoli avendo meno attrito in acqua.
Saremo così in grado di pescare quanto più possibile con la canna in mano,
cosa molto importante per sentire ogni minimo movimento dell'esca.
Inoltre le attrezzature light ci faranno divertire di più!
TERMINALI
Dopo circa 15/20mt di pre-terminale in fluorine, i terminali dovranno essere di circa 2mt (in funzione della lunghezza della canna) in fluorocarbon dallo 0,50 allo 0,60 con doppio o triplo amo: ferrante e trainante in misure che andranno dal 4/0 al 7/0 a seconda dell'esca.
VELOCITA' DI TRAINA
La velocità alla quale faremo viaggiare le nostre esche sarà molto importante e potrà variare a seconda della tipologia.
Esche filanti come sgombri, sugarelli, aguglie ma anche calamari posso essere trainati anche fino a 1,5 nodi di velocità mentre esche come le seppie è più opportuno trainarle massimo ad 1 nodo. E' importante valutare anche la corrente marina che, se opposta alla velocità, incide notevolmente sull'assetto di pesca.
Per trainare a bassa velocità, se non si
dispone di Trolling Valve o motore ausiliario, può essere utilizzata
un'ancora galleggiante.
E' opportuno scegliere i picchi di marea come momenti migliori, soprattutto in salita e effettuare i passaggi da più direzioni in quanto i pesci spesso mangiano solo in una preciso verso.

Non esiste una regola o un'esca ben precisa per ogni pesce. Sicuramente però alcune esche risultano più catturanti a seconda della specie che si vuole insidiare se ben innescato.
CALAMARO E SEPPIA
Nei periodi invernali l'esca principe è il calamaro, innescato con 2 ami, solitamente 5/0 trainante e 6/0 ferrante.
In autunno ma soprattutto da marzo/aprile, la seppia è un'ottima esca. Molto voluminosa risulta molto catturante nel periodo in cui iniziano a scarseggiare i calamari. L'innesco può essere fatto anche a 3 ami, con 1 amo trainante e 2 ami ferranti inseriti nei tentacoli.
SUGARELLO, AGUGLIA E SGOMBRO
Solitamente vengono utilizzati sempre nella canna a mezz'acqua. Soprattutto nei periodi primaverili ed estivi è l'esca più utilizzata e l'innesco deve essere fatto a singolo amo o con 2 ami. Soprattutto per questi pesci è importante utilizzare ami proporzionati a seconda dell'esca utilizzata per lasciarli nuotare in maniera naturale, senza far insospettire i pesci.
A differenza di calamari e seppie, l'attacco a pesci come sgombri e sugarelli avviene in maniera improssiva e decisa.
Non avere furia! E' importante lasciar mangiare l'esca!
Andrà privilegiata la scelta di una singola canna a persona per garantire un monitoraggio continuo sulla canna in pesca. E' inutile mettere tante canne con il rischio di intrecciare e/o perdere il pesce.
L'assetto classico con 2 persone in barca sarà così composto:
N° 2 canne (lato dx e lato sx) a fondo possibilmente con 2 grammature leggermente differenti che varieranno a seconda del fondale da 250gr ai 500gr a fondo, in cerca di dentici o cernie.
Una 3° canna a
mezz'acqua con piombo di circa 150/200gr e distanziata dalla barca a circa
50/60mt con l'ausilio di una bottiglietta per mirare a
ricciole, leccie e altri pesci che stazionano in quelle batimetriche. Spesso partono anche tonni!

COMBATTIMENTO
Bisogna fare molta attenzione nel vedere i piccoli movimenti dell'esca che si riperquotono sulla canna, sintomo dell'esca in fuga da un predatore che potrebbe attaccarla.. Solo l'esperienza ci insegnerà a gestire quei momenti ed a insegnarci alcuni movimenti che potrebbero aiutare ad invogliare un predatore svogliato o non in frenesia.
E' però importante attendere e ferrare solo quando avremo la certezza che l'esca sarà in bocca del pesce, altrimenti falliremo e sfileremo l'esca dalla bocca del predatore.. Ma se così fosse, non demordere mai.. molla la frizione, abbassa la canna e prega.. Il predatore potrebbe ritornare sull'esca. Mai mollare!
Quando meno te lo aspetti.. il pesce della vita è dietro di te che ti segue.. Chi la dura, la vince!!